Il dio Apollo era il dio greco della luce, dell'ordine, delle arti e delle muse, della ragione, della profezia. Era figlio di Zeus e di Latona/Leto e fratello gemello di Artemide. Era rappresentato come un uomo giovane e bello, a volte su un carro, donatogli da suo padre, Zeus.
Quando Hera scoprì che
suo marito aveva avuto (di nuovo!) un'altra relazione, mandò un serpente mostruoso,
il Pitone, a seguire Latona giorno e notte, e quindi la poverina non poteva
avere pace per dare alla luce i figli (portava in grembo due gemelli).
Alla fine, Latona arrivò sull'isola di Delos, dove diede alla luce Artemide. La
madre era troppo stanca per partorire anche il secondo bambino, ma la precoce
Artemide la aiutò. Il padre regalò ad entrambi i bambini archi e
frecce.
Anche il dio Apollo fu un bambino precoce. Aveva solo quattro giorni
quando seguì e uccise il pitone, come vendetta per tutto quello che aveva fatto
passare a sua madre.
Però il pitone era figlio della dea Gaia, e quindi Apollo dovette pagare per il
suo crimine. Dovette diventare il servitore del re Admeto per un
anno. Il re Admeto lo trattava bene, perciò Apollo gli disse che quando
sarebbe venuto il momento di morire, egli avrebbe potuto continuare a vivere se
avesse trovato qualcun altro a morire al suo posto (se lo chiedete a me, penso
che sia molto egoista chiedere a qualcun altro di morire al tuo posto).
Un giorno Niobe, la regina di Tebe, prese in giro Latona, perché aveva solo due
figli, mentre la regina aveva sette femmine e sette maschi. Leto si sentì
offesa e raccontò tutto ai propri figli. La vendetta fu spaventosa: il dio
Apollo uccise con le sue frecce i sette figli di Niobe, mentre la dea
Artemide uccise le figlie (vabbé che Niobe ebbe una reazione da bambino:
" io c'ho 14 figli, e tu no-o!", ma gli altri due erano degli dèi ed
avrebbero dovuto essere al di sopra di tutte queste piccolezze umane).
Uno dei cognomi del dio Apollo era il Musagete, cioè "il capo delle
muse". Nei dipinti qui sotto è rappresentato insieme alle nove muse.
Quando il fratellastro Hermes inventò la cetra, ad Apollo piacque così tanto il
suono, che scambiò il suo immortale bestiame per esso. Più tardi, prese da
Hermes il flauto, in cambio della sua bacchetta d'oro. Il dio greco Apollo
era un ottimo suonatore ed era convinto che nessuno suonasse meglio di
lui.
In una gara con il dio Pan, il re Midas era nella giuria. Pan suonò alcune
melodie rustiche che piacquero a tutti. Poi fu il turno di Apollo, e tutti
furono d'accordo sul fatto che Apollo fosse il migliore. Tutti, tranne
Midas - a cui Apollo "regalò" un paio di orecchie d'asino, per il
modo in cui aveva giudicato la musica del dio.
Un altro che sfidò Apollo fu il satiro Marsia, che suonava il flauto meglio di
quanto il dio suonasse la cetra. Ma Apollo ebbe una brillante idea che gli
permise di vincere la gara: suggerì di suonare i loro strumenti a testa in
giù. Marsia protestò, perché non avevano detto questo sin dall'inizio, ma
naturalmente il dio greco Apolo fece a modo suo. Povero Marsia perse e il
dio della luce e dell'ordine lo scuoio vivo.
Apollo visto da Henri Matisse:
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Templi di Apollo:
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Colonne del Tempio di Apollo